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Inventare l'ignoto. La Spezia e il diritto alla città

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"Da sempre le città sono teatri che mettono in scena il pensiero utopico; (...) incubatrici di idee, desideri, orizzonti di vita possibile che possono insorgere in determinati momenti della storia."   Immagine fumettistica che rappresenta una manifestazione durante la Comune di Parigi (1871) Così scriveva  David Harvey sulle possibilità dello spazio urbano.  Tuttavia  le città sono diventate col tempo anche centri di accumulazione capitalistica e spazi di conflitto  tra quei pochi che, producendo, restringono l'accesso alle risorse e ai beni comuni, e i molti che, lavorando, vengono determinati nella qualità della loro vita.  Questo conflitto via via più forte nel corso del XIX secolo ha avuto due declinazioni specifiche nella configurazione e nel ruolo, come nell'aspetto e negli equilibri urbani . Da un parte l'urbanizzazione ha giocato un ruolo primario nell'assorbimento del surplus di capitale, alimentando  processi di &q

Centro Allende: da spazio sociale a vetrina commerciale

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Dicono sarà lasciato spazio alle iniziative esterne: 10 giorni su 365. Dicono sarà un co-working: previsti ampi stand gastronomici. Dicono si farà cultura: a costo zero e funzionale all'indotto turistico. Dicono sarà un percorso partecipato: ma cosa farci e come farlo è già ampiamente delineato . Al "Centro S.Allende" abbiamo organizzato iniziative, feste, conferenze, seminari; sotto ai pini del suo parco abbiamo passato serate d'estate, visto film e ascoltato concerti. Uno spazio da recuperare ma indiscusso snodo e punto di riferimento della cittadinanza. Con il via libera del Comune a 18 anni di concessione , invece, viene ceduto un luogo strategico per la vita culturale e associativa a una cordata di noti "capitani coraggiosi" che ha le idee molto chiare. Fare del posto una via di mezzo tra un duty free e un banco delle informazioni turistiche; una sorta di interporto a uso e consumo del turismo veloce e di massa . A due passi dal centro, da

Italia città ostile

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 La giovinezza è tutta nella luce d’una città al tramonto dove straziato ed esule ogni suono si spicca nel brusio. E tu mia vita salvati se puoi serba te stessa al futuro passante e quelle parvenze sui ponti nel baleno dei fari. Periferia 1940, da "Diario d'Algeria" Vittorio Sereni C’è un fenomeno che riguarda tutte le città italiane, da Nord a Sud, qualsiasi sia il colore del loro governo. Sotto le etichette di decoro e sicurezza si stanno riducendo gli spazi a disposizione di alcune parti del corpo sociale: i giovani e tutti coloro che, per le più disparate ragioni, si trovano ai margini. Le ordinanze si rincorrono dando prova dello spirito che agita chi amministri le nostre città, con l’approvazione di un’ampia parte dell’elettorato, senza distinzione di fede politica . Si vieta di diffondere musica dai propri cellulari negli spazi pubblici (La Spezia), di mangiare un panino seduti su una panchina o un gradino ( Verona [2014, vieta di dar